La tecnologia tra le pieghe del ricamo

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La tecnologia tra le pieghe del ricamo

La storia de Il Punto nasce negli anni ‘90 a Bisceglie, quando una coppia di coniugi, Giuseppe Uva e Nuccia Di Pinto, decide di avviare l’attività. Prima referenti per il Sud, poi conquistano l’Italia siglando accordi e riprendendosi la rappresentanza della macchina SWF che avevano dovuto lasciare più di 20 anni prima. L’azienda si prepara al cambio generazionale: Enrico e Gianluca sono già in rampa di lancio

Di Stefano Belviolandi

 

Dal disegno alla punciatura (il processo di trasformazione dal disegno al punciato, ossia al file che istruisce la macchina da ricamo sui punti da eseguire per realizzare il decoro), dal ricamo all’incisione laser, dalla decorazione con strass alla rifinitura con borchie e paillettes. Per Il Punto, azienda pugliese di Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, specializzata in servizi e prestazioni nel settore creative decorating, è stato un viaggio lungo e non senza colpi di scena che l’ha condotta, nonostante tutto, a diventare il centro di riferimento del settore in tutto il Sud Italia.

 

 

Una storia incredibile

Una coppia di coniugi sono i protagonisti di 30 anni di attività. Negli anni 80, al Sud Italia si sviluppò un mercato tessile e, con esso, la decorazione dei capi prodotti. Il ricamo meccanizzato prima, ed elettronico dopo, vide floridi periodi di trasformazioni. Giuseppe Uva e Nuccia Di Pinto, lui rappresentante di disegni e filati presso un’azienda di punciatura, lei operatrice meccanografica su computer, all’epoca erano due ventenni. Nel 1990 Uva, dopo il licenziamento, e la Di Pinto estenuata dal lavoro alienante della meccanizzazione computerizzata, contattarono la 2CM di Milano (azienda specializzata in produzione di ricami punciati di altissima qualità e rivenditore di filati pregiati), per diventare rappresentanti sul territorio meridionale di filati Ackermann Amann e distributori di disegni da punciare.

 

Grazie alla passione per il disegno della Di Pinto, l’azienda, già denominata Il Punto, vendeva centinaia di bozzetti decorati e poi ricamati. Il Punto, nel tempo, diventa rappresentate di altre realtà, sempre attinenti al mondo tessile come, per esempio Proel con ponti laser e Pointex con macchine da ricamo. Le macchine si rinnovavano e, nel 1998, viene offerto a Il Punto la possibilità di rappresentare la macchina da ricamo SWF. “In cinque anni – spiegano i titolari - furono vendute più di 500 esemplari ma, nonostante l’azienda avesse iniziato ad assumere tre persone, soffriva come rappresentante, a causa della scarsa capacità di gestione dell’assistenza da parte dei mandatari”.

 

Le vendite calarono, la crisi della guerra del Golfo accentuò la depressione economica generale, portando l’azienda sull’orlo del baratro. “Sciolta la rappresentanza con SWF – continuano i titolari – abbiamo iniziato a importare macchine di fabbricazione cinese quando ancora il mercato nostrano non era pronto all’ondata asiatica. Come nuovo approccio per i clienti, seguì l’introduzione del plotter laser per taglio e incisione e, con lui, l’arrivo in azienda di due tecnici”. Uva e Di Pinto fanno un passo in avanti e raccontano l’introduzione della macchina automatica Cams, adatta per la realizzazione di cartine meccanizzate per l’applicazione di strass.

 

 

Lo studio e le modernità

Non fu tutto rose e fiori... “All’epoca era molto più difficile, non esistevano mezzi veloci e nemmeno traduttori – spiega la Di Pinto -. Ritornai sui banchi di scuola serale e, per quattro anni, mi dedicai allo studio della lingua inglese e fu questo il mio trampolino di lancio verso quello che oggi definisco ‘il mio terzo figlio’. Dovevo munirmi di vocabolario per poter scrivere e comunicare con le aziende estere; scrivevamo mail di notte per le spiegazioni tecniche per supplire al fuso orario… la mia esperienza giovanile sul computer mi aiutò ad accelerare l’acquisizione di nuovi metodi di comunicazione spianandoci così la strada verso il commercio fuori confine”.

 

Mentre Giuseppe Uva ha sempre avuto un ruolo commerciale, la moglie si occupava dell’amministrazione interna. Nel 2015 l’azienda coreana produttrice di macchine da ricamo SWF, dopo il declino del distributore, ha bussato alla loro porta per proporre il ruolo di supplier di macchine da ricamo con agenzia esclusivista di importazione per tutta l’Italia. Il supporto tecnico, il servizio di intervento di assistenza entro le 24 ore, personale specializzato con quasi 20 anni di esperienza avevano preso corpo all’interno de Il Punto. “Siamo stati orgogliosi di essere stati scelti una seconda volta per continuare la vendita di importazione (e non di rappresentanza) dei macchinari lanciati sul mercato proprio da noi nel 1998 – replicano i titolari -. Tutto questo ha ampliato la fiducia nei nostri clienti e aumentato la nostra perseveranza”.

 

Oggi, Il Punto, con la collaborazione di 10 dipendenti, sta cambiando morfologia. “Attualmente la nostra azienda vende macchinari di alta tecnologia, nell’ambito del ricamo (SWF), Plotter laser (Golden), attaccastrass (Cams), attaccaperle, presse, taglierine, stampa digitale, macchine automatiche borchiatrici e accessori di svariate categorie per tutte le macchine, supportati da Industria 4.0”, concludono i protagonisti. Sempre alla ricerca di macchinari innovativi e con l’intenzione di introdurre quel ricambio generazionale, dato dai due figli della coppia di pionieri del Sud, Enrico, che si sta preparando al ruolo di rappresentante commerciale esterno, e Gianluca in qualità di gestore interno, Il Punto ha preso piede su tutto il territorio italiano.