È un segnale importante quello che Toppoint, azienda di Hengelo (Paesi Bassi) da oltre 90 anni specializzata nella fornitura di articoli promozionali e regali, ha lanciato dalla scorsa estate con l’entrata nella sua compagine di Gianfranco Tria. Non solo perché l’ex direttore commerciale di Fiordo formatosi alla scuola di Carioca porta in dote più di un quarto di secolo di esperienza nel polo per antonomasia degli articoli per la scrittura; ma anche per il semplice fatto anagrafico che Tria è italiano. Questo equivale infatti a un’attestazione di fiducia da parte di Toppoint nei confronti del mercato tricolore e delle sue potenzialità ancora inespresse; la circostanza è ancora più importante in quanto l’azienda olandese era in passato già sbarcata in Italia, rimanendo tuttavia senza referente per diversi anni.

Il mix su cui puntano Tria e Toppoint per attestarsi su una significativa quota di mercato fa leva sull’eccellenza tecnologica sposata alla gradevolezza estetica: “Siamo perfettamente padroni sia delle tecniche di sublimazione sia di quelle Uv, sia ancora del digitale 3d - spiega il neo account manager - il che ci libera dalla schiavitù dei cliché spalancando le porte alla creatività nostra e dei clienti, oltreché ottimizzando i tempi. Ferma restando la qualità senza se né ma, asset imprescindibile di tutte le referenze del catalogo Toppoint”. Un’espressione eloquente di simile manifesto programmatico è il cavo di ricarica Eco Octopus: un disco in plastica riciclata bianca o colorata, ideale per farvi risaltare il brand del committente e da cui si dipartono a guisa di tentacoli quattro cavi in Rpet dotati di connettori a ciascuna estremità (doppio connettore d’ingresso Usb/Usb C e tre per caricare smartphone e tablet). Una perfetta unione di forma e funzione, la pietra filosofale di ogni designer di successo.