Trasformare gli ambienti con la tecnologia digitale

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Trasformare gli ambienti con la tecnologia digitale

di Stefano Belviolandi

 

Anche gli ambienti domestici vogliono essere personalizzati. Alzi la mano chi, durante questo periodo di lockdown nella propria abitazione, non ha pensato o non ha agito per renderla più calda o più accogliente. È anche su questo che sta puntando HP, sia attraverso le proprie macchine, sia attraverso uno studio sempre più accurato dei materiali che, con sviluppi tecnologici, riescano a soddisfare il gusto della clientela, dal design alla sostenibilità ambientale. E così si fa di necessità virtù. Dalle tende, alle pareti di casa, dal gadget personalizzato alle applicazioni su vetri, plexiglass o mascherine stampati con originalità, fino a toccare il mondo industriale attraverso nuovi mercati come il thermoforming. Ne abbiamo parlato con Roberto Giorgio, Regional Manager Large Format di HP Italia.

 

Quali sono stati i nuovi mercati in cui vi siete cimentati?

«Oggi il digitale ci dà una grossa mano e ci permette di toccare nuovi mercati come il thermoforming, ossia la stampa su plastica che, successivamente, viene pressata e deformata per i più svariati usi come, per esempio, i caschi per bicicletta. Ma di casi ne potremmo aggiungere ancora, perché abbiamo notato come l’industria si stia sempre più interessando a queste novità e la clientela vuole sempre qualcosa che possa riflettere la propria personalità. Si pensi a un’auto o a uno scooter. Fino a oggi questo tipo di stampa avveniva attraverso processi industriali e chimici ma vi erano delle limitazioni. Oggi con il digitale riusciamo davvero a toccare tante sfaccettature. Il futuro sarà la personalizzazione sempre più spinta come lo sta diventando per la moda».

 

Come si affronta un periodo difficile come quello che stiamo vivendo?

«Continuando a lavorare intensamente con i clienti e supportarli con nuove idee. Per questo stiamo lavorando molto anche con gli architetti che, non solo stanno scoprendo un nuovo mondo, ma sono anche un veicolo di conoscenza verso i clienti. Oggi attraverso il digitale possiamo personalizzare tutto: dalla stampa su tessuto alla stampa di decorazione di interni. Durante il lockdown abbiamo riscoperto il valore della casa e cercato di renderla quanto più confortevole e, in questo senso, la tecnologia ci aiuta».

 

C’è sempre nel vostro modello di business un occhio all’ambiente?

«Si, attraverso la ricerca di materiali e tecnologie che strizzino un occhio anche alla sostenibilità. Vivendo sempre più all’interno di ambienti chiusi, la necessità è quella di portare nelle case materiali meno tossici. Oggi le vernici sono prevalentemente a base acqua, così come la carta da parati sulla quale si stampa con materiale non nocivo, inodore e ignifugo».

 

Mi scatti una fotografia istantanea che riassuma le aziende con cui lavorate.

«Quest’anno molte aziende chiuderanno con un calo di fatturato o con un recupero parziale. Alcune, infatti, hanno spostato la produzione su altro riadattandola ai ‘materiali della pandemia’ come mascherine e plexiglass, così come ci sono state aziende che hanno investito acquistando macchinari dedicati alla produzione di beni legati alla pandemia. Ci sono però tante altre aziende che continuano a investire per affrontare meglio la nuova normalità post-Covid-19».