Macchine da stampa modello testarossa

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Macchine da stampa modello testarossa

Marco Scolaro, direttore commerciale di GTO e Gruppo Grafico Pegaso, spiega le evoluzioni dell’attività del padre e dello zio, culminate nella costituzione di GTO, l’azienda di macchine da stampa Tampografiche e Serigrafiche. La passione per il mondo delle Ferrari e l’estro nel design hanno caratterizzato la società che ha una filiale in America e un fatturato in crescita

Di Stefano Belviolandi

 

Dalla tipografia alla produzione di macchine da stampa Tampografiche e Serigrafiche… con un pizzico di rosso e la venerazione per Enzo Ferrari. È questo il quadro, prima di tutto, di una persona, Rito Robert Scolaro, poi di una serie d’iniziative imprenditoriali che l’hanno portato alla nascita di GTO. Ma andiamo per gradi. Non si tratta solo di un’azienda ma di un vero e proprio stile di vita, una passione e un attaccamento alla terra d’origine: l’Emilia Romagna e, precisamente, il confine tra le province di Reggio e Modena.

 

 

Dalla tipografia alle macchine da stampa

GTO, negli anni, è andata crescendo in ambito costruttivo e distributivo non senza dover dire grazie a precedenti storici piuttosto originali. Ci racconta gli inizi Marco, il figlio di Scolaro. Rito Robert, assieme alla moglie e al fratello Valter, decise, nel 1979, di aprire nel modenese una litografia. Il nome della litografia, Pegaso, lo diede la moglie di Scolaro senior per simboleggiare la velocità nel servizio.

 

“Tornato dalla leva militare – spiega Marco Scolaro, oggi direttore commerciale di GTO e di Gruppo Grafico Pegaso – mio padre rimase folgorato da una visita in una litografia lombarda. Le macchine in funzione, l’odore dell’inchiostro, furono una scossa adrenalinica per lui e, a soli 20 anni, appena congedato, diede vita appunto alla lito-tipografia Pegaso. Mentre lui si occupava di produzione, mio zio viaggiava in provincia e in regione come commerciale, mia madre, invece, gestiva l’amministrazione”.

 

A questo punto Marco ha uno scatto di orgoglio verso suo papà e ricorda: “Mio nonno non era convinto che mio padre ce l’avrebbe fatta e, in un certo senso, osteggiò l’idea della Pegaso; ma lui andò avanti per la sua strada e, una volta avviata per bene l’azienda, assunse mio nonno, ormai pensionato, come magazziniere”.

 

Un decennio che va dal 1979 al 1989 fatto di sacrifici, di cambiali, di rischi e di freddo. “In quegli anni – continua Marco Scolaro – durante la giornata si raccoglievano gli ordini e di notte li lavoravano per evaderli il giorno seguente. Sgobbavano giorno e notte e… il riscaldamento? Erano le macchine che, stampando la carta in notturna, producevano calore. Uno stile di vita molto duro, iniziato con sacrifici economici perché per acquistare le macchine, mio padre fece debiti per 100 milioni delle vecchie lire. Ripianò i debiti in alcuni anni – continua – e nel 1987, oltre alla lito-tipografia sempre in funzione, mio padre decise d’importare dalla Cina alcune macchine da stampa Tampografiche e Serigrafiche per utilizzarle nella serigrafia Pegasodue, aperta nel frattempo da mio zio Valter.

 

Contemporaneamente, ne era diventato anche il distributore. Con l’aiuto di un socio, mio padre diede vita a una società, Leonex, dedita all’import di queste tampografiche. Ma le cose non ‘giravano’ molto bene tra i soci: mio padre, voleva crescere in distribuzione in tutto il mondo mentre l’altro no. Fu così che, dall’oggi al domani, mio papà decise di lasciare l’azienda e, simultaneamente, decise di spegnere le macchine litografiche in Pegaso. Si prese un anno sabbatico e vendette tutte le attrezzature e i macchinari, ma si tenne il brand”.

 

 

Dalla Pegaso alla... Rossa

Una storia di alti e bassi che rimette sul mercato il padre di Marco il quale, proprio intorno alla metà degli anni ‘90, insieme al fratello Valter apre la GTO (il nome ricorda la celebre GTO della Ferrari, il modello più conosciuto) e decide che tutti i macchinari presenti in azienda dovranno essere di colore rosso. E così fece, seguì le indicazioni del suo idolo, Enzo Ferrari, e ne raccolse gli stimoli dalla sua celebre frase: “Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un automobile, sicuramente la farà rossa”.

 

Ma ancora qualcosa doveva succedere, o meglio, perfezionarsi. “A fine anni ’90, mio padre si accorse che un’azienda asiatica stava avviando un’attività di import-export in Europa e in Italia di macchine rosse, proprio come le sue! Cosa fare? Con suo fratello Valter chiamò un allievo di Giorgetto Giugiaro e commissionarono il disegno di una macchina da stampa Tampografica nella forma di un’automobile da corsa, rigorosamente rossa”.

 

Fu un’idea rivoluzionaria che sbalordì concorrenti e potenziali clienti durante la prima fiera della grafica a cui parteciparono. Correva l’anno 2001. Ricercate in Italia e in Europa, il signor Scolaro voleva diventare leader in questo settore. Nel 2009, Rito Robert con i figli Marco e Luca e due soci italo-americani aprì la filiale GTO in Florida, a Tampa. “Fu stimolante grazie al fatto che, in America, avevamo già un cospicuo ordine che proveniva da una grande società di scarpe sportive che ci aveva richiesto di aprire la sede negli USA”, ricorda Marco.

 

 

Italia nel cuore della famiglia

Le attività ingranarono, i fratelli Scolaro però, passati nove mesi, capirono che il richiamo in Italia era forte e, ancora di più, l’obiettivo di sviluppare ulteriormente l’azienda nel Paese d’origine. A questo punto, Marco Scolaro riparte da zero. Il padre non gli concede favoritismi, gli impone di aprire la partita Iva e lo invita a percorrere l’Italia in lungo e in largo come venditore. “Sette anni durante i quali mio padre non mi ha regalato e risparmiato nulla – dice – ma gli sono grato. Mio fratello Luca gestiva la parte tecnica della GTO, fino a impugnare le redini della nuova Gruppo Grafico Pegaso che, qualche anno prima, aveva ripreso forma occupandosi della vendita di consumabili per tutti i modelli di stampa”.

 

Oggi Luca è amministratore delegato di Gruppo Grafico Pegaso e Marco è direttore commerciale di GTO e di Pegaso. Tutto questo avviene dal 2017 quando Marco allarga la sua esperienza commerciale a supporto di tutti i venditori in Italia, ne sviluppa la vendita, il marketing, attua piani di formazione. “La novità di quest’anno – spiega Marco – è la creazione della GTO Academy dove svolgiamo corsi di formazione sulla stampa Tampografica e Serigrafica, Stampa a Caldo per stampatori ai quali assegniamo un diploma di attestazione a fine corso”.

 

E il padre e lo zio? Di pensione non se ne parla. Marco va fiero nel raccontare le due nuove attività, ma pure dell’impegno delle ‘figure senior’ in GTO. “Mio padre – spiega - si occupa dell’apertura di nuovi mercati in giro per il mondo; si tratta di filiali, dato che in alcune altre aree geografiche, sono i distributori a seguire le vendite. Mio zio Valter, invece, ha creato la divisione ricerca e sviluppo GTO, si occupa di studiare e creare applicazioni e macchine ad hoc per settori differenti ai tradizionali, come per esempio le calzature, la cosmesi e la plastica. Un esempio su tutti – conclude – il brevetto e la realizzazione di una macchina che rivoluziona la stampa nell’ambito delle calzature”.

 

GTO Italia ed Europa chiude l’anno fiscale con un incremento di fatturato del 13,5% che diventa il 21% sommando anche la filiale americana.