Drop shipping, etichette plastic-free e merci ad alta tracciabilità: anche nell’ultimo miglio della catena di valore i personalizzatori oggi non lasciano nulla al caso. Perché ogni centimetro di trasporto superfluo costa in termini di denaro e di CO2
In principio fu Amazon. Il colosso dell’ecommerce fondato nel 1994 e operante in Italia dal 2010 ha rivoluzionato non solo le abitudini di spesa, ma anche le procedure logistiche per assecondare questo radicale cambiamento di costumi. Si è così iniziato ad applicare anche alle nostre latitudini il metodo del drop shipping, ben assimilato nel corso degli anni anche dalle aziende autoctone, ivi comprese quelle della personalizzazione. “Da diversi anni abbiamo adottato questa pratica – spiega Stefano Di Saverio, AD della società abruzzese Silicon –, che ci consente di spedire direttamente al cliente finale utilizzando la bolla dell’agenzia committente. Il vantaggio è molteplice: è ovvio infatti che se al posto di triangolare tra Teramo, Milano (sede di tante agenzie) e Roma si effettua un’unica spedizione Teramo-Roma, si riducono sia i costi sia l’impronta CO2, sia ancora i tempi delle consegne". Senza contare che Silicon, pioniere dell’import dalla Cina, dispone presso la propria sede di un punto doganale approvato, circostanza che velocizza notevolmente le fasi di ricezione delle merci, evitando le code che spesso si creano in porto o negli aeroporti.
Consegne “sartoriali” anche per Professional Pins, che mette a disposizione dei suoi clienti B2B e B2C servizi per il ritiro delle proprie spille promozionali presso punti di ritiro convenzionati con i corrieri. "In questo modo - dettaglia Luca Renzoni, titolare dell’azienda di Pessano con Bornago (Mi) - il cliente non deve farsi trovare in casa o in azienda al momento della consegna, ma può andare tranquillamente a ritirare la spedizione presso il punto di ritiro". Senza contare che Professional Pins sta per installare all'esterno della propria sede un piccolo locker, che permetterà ai clienti di ritirare anche fuori dagli orari di apertura il proprio ordine, attraverso un codice di ritiro univoco.
La consegna rappresenta l’ultimo miglio di un ordine, per la preparazione del quale gli specialisti della personalizzazione hanno introdotto in questi anni processi innovativi, anche avvalendosi delle nuove tecnologie. “Il nostro sistema ci permette di avere accesso a tutti gli ordini in corso - conferma Luca Renzoni - nonché di creare le spedizioni, scegliendo il miglior corriere tra i vari a cui siamo abbonati e stampando direttamente sul pacco l'etichetta adesiva, così da evitare l’utilizzo dei tradizionali (e poco sostenibili) porta etichette adesive in cui inserire il foglio stampato”.
La digitalizzazione ha cambiato volto anche ai magazzini, razionalizzandone gli spazi e tracciandone gli stock: è quello che avviene a Grumello del Monte (Bg), dove Ctp trasforma mediante stampaggio i semilavorati in oggetti (anche) di uso promozionale, talora profumati. Qui un anno fa è stato attivato un magazzino automatizzato capace di movimentare 1.300 pallet, dove la merce pronta e logata trova posto insieme a tutti i semilavorati e agli articoli di acquisto, eccezion fatta per le materie prime e le fragranze. “Oltre al software che gestisce tutta la parte contabile (fatturazione, inserimento e conferme ordini ecc.), ne abbiamo uno dedicato a tutti gli articoli – precisa Carla Pagani, responsabile qualità dell’azienda -, in termini sia di schede prodotto e ordini sia di archivio stampi e iniettori ecc. C’è poi il gestionale vero e proprio, che si occupa di tutta la produzione e quindi anche di scaricare il magazzino”. Quest’ultimo è una risorsa cruciale non solo dal punto di vista strettamente logistico, ma anche da quello della trasparenza della filiera, oggigiorno a dir poco imperativa: “Essendo Ctp certificata – avvalora Pagani – siamo sottoposti regolarmente ad audit e tramite i gestionali riusciamo a fornire la tracciabilità completa, sia discendente sia ascendente”.