Il confronto è la chiave del successo

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Il confronto è la chiave del successo

Lo scambio di idee, la sperimentazione dal vivo e il confronto diretto con gli operatori è il plus che PTE ha offerto grazie alle aree Lab e Meet, spazi chiave dove scoprire tendenze e funzionalità del mondo tech

A PTE 2023 sperimentazione e confronto sono andati a braccetto in due aree contigue (PTE Lab e PTE Meet), inserite nel percorso espositivo per offrire ai visitatori un’esperienza dal vivo dell’operatività dei macchinari proposti e un dialogo diretto con i formatori e i professionisti del mondo tech. Così, mentre nell’area LAB era possibile assistere alle performance produttive di diverse apparecchiature, in quella MEET si potevano seguire gli speech a tema.

 

 

 

PTE MEET: I PLUS DEL CONFRONTO E DELLA CONDIVISIONE DI COMPETENZE

 

Due giornate di confronto, formazione e condivisione di esperienze, che hanno ospitato, tra gli altri, due interventi di Angelo Barzaghi di Accademia Serigrafica. Partendo dall’aspetto squisitamente tecnico se sia meglio il digitale o la serigrafia, Barzaghi ha suggerito agli operatori di acquisire anche competenze gestionali. “Dal momento che ogni tecnologia ha i suoi pro e i suoi contro, ed è indicata per specifiche lavorazioni, tipologie di ordini e obiettivi di comunicazione, ciò che conta per chi opera in questo settore – ha sottolineato Barzaghi - è possedere certamente know how tecnico, ma anche una solida preparazione manageriale. Con l’online che sottrae fette di mercato e pretende pagamenti prima dell’esecuzione dell’ordine, mentre chi lavora in modo tradizionale emette fattura a 30/60/90 giorni, è necessario sapersi distinguere con una produzione di qualità, dove le diverse tecnologie convivono. Molti sostengono che il dtf è il futuro, perché apparentemente più semplice rispetto alla serigrafia, per la quale è richiesta una certa esperienza, ma si tratta di una considerazione più dovuta alla perdita di competenze che a una reale capacità di confronto tra le tecnologie. Il digitale diventa così un sostituto necessario, ma il rischio è perdere l’opportunità di valorizzare le produzioni non di massa che la serigrafia è in grado di garantire”.

 

Dello stesso parere anche Fabrizio Selis di Market Screentypographic che, oltre a tenere due interventi nel corso delle giornate di fiera, ha continuato a mostrare al pubblico le molteplici opportunità offerte dalla serigrafia per trasformare l’oggetto promozionale in un prodotto commerciale, desiderabile, inserito in un percorso di costruzione della brand strategy: “Il lavoro di chi offre prodotti personalizzati – ha sottolineato Selis - non si deve ridurre a una mera battaglia di prezzo, ma è necessario che il fornitore costruisca con il cliente un progetto di comunicazione integrato, si metta nei suoi panni, sappia capire le specifiche necessità che lo muovono. Fondamentale diventa la gestione del workflow, partendo dalla valutazione del mercato più idoneo e del target, per passare all’automatizzazione dei processi e l’ottimizzazione degli ordini. Bisogna essere capaci di proporre grafiche particolari che offrano stimoli sensoriali, includendovi anche il packaging e una produzione ad personam; solo così si riesce a trasformare il gadget da spesa in opportunità”. È quindi il professionista che fa la differenza nel mondo promozionale, anche perché, come ha spiegato Piero La Puca, ricercatore nel mondo della personalizzazione individuale e ceo di T-Shirt Makers e Customate, macchinari con caratteristiche apparentemente identiche possono produrre a livello cromatico soluzioni diverse. “Quando parliamo di gestione dei colori – ha dichiarato nel corso del suo intervento - dobbiamo ricordarci che la percezione del colore è soggettiva, determinata da tono, luminosità, saturazione, diversa sul monitor (basato sul sistema Rgb che usa la luce) rispetto alla stampa (basata sul sistema Cmy, che toglie luce e ha bisogno del bianco di fondo); inoltre ogni oggetto ha punti di bianco diversi e, come se non bastasse, esiste il gusto personale del colore. La soluzione è creare una ricetta, fare una palette colori per ciascuna tecnologia e ciascun supporto, prevedere campioni da sottoporre al cliente per essere sicuri che il risultato corrisponda alla richiesta”. Una sorta di artigianato tecnologico, dove le macchine sempre più performanti e dotate di tecnologie facilitanti il lavoro dell’operatore, restano comunque strumenti da conoscere e sperimentare.

 

 

 

PTE LAB: IMPARARE SUL CAMPO

 

PTE Lab, da anni una costante dell’offerta della manifestazione, anche per questa edizione ha dato il suo contributo, offrendo al pubblico l’opportunità di confrontarsi con realizzazioni concrete, come quella offerta da Embroidery Service, che ha voluto mostrare la sua competenza anche nell’ambito del direct to film mettendo in mostra le capacità della Dtf Invictus 45, una macchina che propone una misura del piano di lavoro intermedia tra le versioni più diffuse (30 o 60 cm) e si caratterizza per la facilità d’uso, alta produttività e basso impatto ambientale, grazie anche a un rip (raster image processor) dedicato che ne ottimizza le prestazioni. Gi-An ha presentato la Dtf Line I 720, un sistema completo di plotter di stampa diretta su pellicola, setacciatore di colla, forno per asciugatura e riavvolgitore che permette di realizzare transfer digitali (direct to foil) alla velocità di 8,5 m lineari l’ora. In ambito Dtg, Offitek ha mostrato i vantaggi del modello Q1 per quanto attiene al mantenimento dell’inchiostro bianco e la praticità del piano aspirato che permette di sostituire velocemente le magliette da personalizzare. Per l’ultima fase dell’applicazione sul supporto, Awservice ha mostrato il funzionamento della termopressa 160 semiautomatica, dotata di un piatto estraibile che facilita il posizionamento degli indumenti, evitando il rischio di scottature, e di apertura regolata dalle impostazioni del timer.

 

 

Un vero e proprio laboratorio funzionante, che non solo ha permesso di vedere all’opera macchine nuove, ma ha anche favorito il confronto tra professionisti e “ispirato” attraverso il racconto di applicazioni di eccellenza.