I volti della marcatura e della personalizzazione

PTE - PromotionTrade
exhibition
Scopri

Tech news

I volti della marcatura e della personalizzazione

GravoTech Italia nasce dalla fusione di Gravograph, sul mercato dagli anni ‘60 e da Technifor, azienda sulla cresta dell’onda da 40 anni. Uno spaccato di GravoTech che affonda le radici in un garage e, pian piano, si è imposta nei mercati dove la sfida è altissima: il lusso e la moda. Un rammarico per l’incisoria professionale che deve fare i conti con un’agguerrita stampa digitale. A raccontare l’azienda è Carola Garrone, responsabile marketing

Di Stefano Belviolandi

 

Tutto parte da un piccolo laboratorio casalingo ad Almese, in provincia di Torino, proprio come la multinazionale americana HP. All’epoca non si chiamava GravoTech, perché questa nasce nel 2008, con la fusione di due realtà: Gravograph, presente sul mercato già con i primi pantografi manuali, e Technifor, inventore del marcatore a micropercussione più di 30 anni fa. Technifor, prima della fusione, era una realtà indipendente “forgiata” dalle mani di Roberto Allario, commerciante di prodotti industriali. Gravograph, invece, prima distribuita in modo esclusivo dalla storica Pluda, vantava una sede a Milano. Quando i due marchi si fusero, GravoTech divenne operativa nel 2009 e i vertici francesi decisero di stabilire la sede ad Almese.

 

Entriamo nei dettagli. “La crisi del 2008 bussò alla porta di Gravograph che, in Italia, faceva numeri da capogiro – racconta Carola Garrone, responsabile marketing di GravoTech Italia – e, per una ragione di costi i capi francesi, hanno scelto Almese alla più centrale Milano. In ogni caso l’unione è stata un successo e grazie alla nostra gamma di soluzioni completa, dal piccolo pantografo per incidere una fede, alla soluzione customizzata per rispondere a speciali richieste di marcatura industriale, rispondiamo a tutte le esigenze e applicazioni!”. Già, perché GravoTech Italia si occupa di incisioni ed è l’unica, tra le filiali, a sviluppare soluzioni customizzate per il settore industriale.

 

 

Quali le tecnologie

Sebbene le due realtà si siano fuse, la nuova azienda ha deciso di mantenere separati i marchi. “Il marchio Gravograph sviluppa pantografi e laser galvanometrici o galvo e gantry, laser a plotter – precisa la Garrone -. I prodotti galvanometrici procedono con un’incisione verticale su un’area ridotta. Il gantry, invece, è un laser che incide più lentamente ma su un’area di incisione ampia. L’operatore può quindi preparare una serie di prodotti da incidere, impostare la macchina in modo tale che sappia quali lavori effettuare sul primo prodotto e via di seguito sul secondo, terzo, ecc... Il marchio Technifor si concentra sullo sviluppo di laser galvanometrici che possono essere inseriti anche in una linea di produzione grazie a un software di plottaggio performante nella elaborazione di data matrix e qr code”.

 

I macchinari GravoTech sono tutti 4.0: dialogano con l’azienda cliente nella linea di produzione e con la stessa GravoTech. Un dialogo, spiegano, che prevede la possibilità di effettuare un accesso da remoto da parte di un tecnico per risolvere problemi a distanza. “C’è, però, sempre un certo livello di artigianalità in quello che proponiamo - spiega la Garrone -. Essendo 4.0, i robot possono ‘parlare’ con le linee di produzione della GravoTech ma l’intervento umano del nostro staff tecnico al cliente finale è sempre presente. Le customizzazioni del sistema robotizzato possono essere assemblate alle macchine che noi forniamo loro. Il cliente, di fatto, diventa un integratore, soprattutto se si tratta di macchine complesse. In caso contrario e per customizzazioni compatte possiamo intervenire in autonomia”.

 

 

Ci vuole cervello (software)

I clienti spaziano da piccoli artigiani a grandi multinazionali che si rivolgono all’azienda per acquisire macchinari per le loro lavorazioni. La Garrone ha sottolineato che il cuore pulsante di queste macchine è il software di pilotaggio che è parte integrante della soluzione. Il training è indispensabile affinché la macchina venga utilizzata nel migliore dei modi. Di fatto, è come avere un grande involucro metallico azionato da un cervello informatico, il software, che ha tante funzionalità. “Il software è facile e intuitivo ma il cliente va formato, sia che scelga il livello base sia che scelga l’upgrade su un livello più complesso”.

 

La formazione è un cavallo di battaglia per GravoTech. Tant’è che ci sono referenti tecnici rispettivamente per i due brand. Per Technifor oltre a due professionisti che si occupano delle soluzioni della gamma, altri due esperti si occupano della customizzazione; altri tre tecnici trattano i marchi Gravograph. “Essendo macchine utilizzate per applicazioni differenti - spiega la responsabile marketing -, si pensi alla marcatura di una targhetta a micropercussione oppure una personalizzazione a pantografo, è importante avere uno staff specializzato per le tre applicazioni, industria, customizzazione, personalizzazione. Per semplificare è come se si trattasse, allo stesso modo, la vendita di una linea di make-up frivoli e una linea di prodotti cosmetici dai principi nutritivi elaborati presso un centro farmacologico!”.

 

 

La marcatura non passa le mode

La necessità di marcare qualifica la soluzione da applicare. O lo impone una normativa o è solo una questione di vezzo di personalizzazione, oppure ancora un bisogno di distinguersi. La Garrone si sofferma sulle tipologie di produzione, andando a spiegare quanto sia importante una marcatura industriale e quanto invece si necessiti di un system integrator per sviluppare una customizzazione complessa. Le macchine, in particolare, sono in funzione delle necessità della clientela. “In genere la gioielleria è un mercato saturo perché le macchine che utilizza sono ‘quasi eterne’. Poi ci sono i grandi nomi della moda, nostro altro mercato di riferimento, a cui ci approcciamo cercando di dialogare con l’area marketing attenta al valore aggiunto offerto dalla personalizzazione. Questo potrebbe decidere, per esempio, di personalizzare i prodotti in store o online e ci richiede una soluzione dedicata. Sulla moda e sul lusso la sfida è ‘tosta’. Altro settore di riferimento è il food and beverage ma i più volubili sono gli incisori professionali. Si tratta di un mercato altalenante, specie oggi, con la stampa digitale i cui codici si sono letteralmente ‘mangiati’ l’incisoria professionale”.