Gian, 18 anni vissuti sublimaticamente

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Gian, 18 anni vissuti sublimaticamente

Dopo una lunga gavetta al servizio di fotonegozianti e promozionale, l’azienda romagnola approda al Dtf e differenza il proprio portafoglio proponendosi sul mercato dei souvenir

Novafeltria, in provincia di Rimini e a due passi da San Marino. È in queste contrade che nel 2005 l’azienda Gian nasce dalla storia di Gbc, impresa che produceva album fotografici. Destini individuali che rispecchiano la grande disruption vissuta in quegli anni dal mondo dello sviluppo fotografico, travolto dall’avvento del digitale e costretto a ripensarsi (e di corsa). La nuova azienda, il cui nome è acronimo di Angela Giardi (una dei soci insieme a Luca Mancini e Marco Rossi), coglie le potenzialità offerte dalla tecnologia sublimatica, in grado di dischiudere le porte del 3D dopo decenni di stampa bidimensionale su carta. Il business è quello b2b, con la fornitura di presse e stampanti a sublimazione a fotonegozianti e laboratori di fotografia, nonché l’attenta selezione di articoli sia sul mercato nazionale (soprattutto per il tessile e i puzzle) sia in Cina.

 

Gian importa infatti dalla Repubblica Popolare tazze neutre e altri prodotti ceramici, la cui qualità viene puntualmente certificata dall’Istituto Giordano di Bellaria. Ed è la varietà dei prodotti offerti la vera marcia in più di Gian: quasi fin da subito l’azienda romagnola ha potuto infatti contare su più di 1.000 referenze a catalogo.
“Andando avanti - spiega Luca Mancini - si è tuttavia arrivati a una certa saturazione del mercato fotografico; per crescere dovevamo orientarci sempre più verso l’ambito della sublimazione per il promozionale e del gadget. Siamo così diventati distributori di brand prestigiosi come Epson per quanto riguarda tutto il mondo delle stampanti a sublimazione e Dtg, nonché di Transmatic (la Ferrari delle presse automatiche) e Chromaluxe, produttrice di cornici e supporti in alluminio di altissima qualità per la sublimazione”.
Negli ultimi due anni, poi, Gian si è aperta a un ulteriore mondo: quello del souvenir, ripreso dopo i lunghi periodi di sedentarietà forzata dei lockdown. Con il suo brand Souvenirstore, l’azienda romagnola lavora oggi in tutta Italia (e forse un giorno non troppo lontano anche all’estero), forte di un carnet di edicole e shop blasonatissimi - uno fra tutti, Algani in Piazza della Scala a Milano - che vendono le sue tazze, peluche, shopper, bavaglini insieme a una lunga serie di altri articoli.

 

Il megatrend della sostenibilità ha arricchito il campionario di Gian di referenze quali borracce, bottiglie termiche in alluminio ecc., ma non ha imposto all’azienda notevoli cambiamenti o riconversioni, visto che le caratteristiche fisiche della plastica non sono compatibili con la tecnica del termotrasferimento, suo cavallo di battaglia.
La scommessa per il futuro? “Il Dtf - dice Luca Mancini - applicabile su cotone, nylon, poliestere, tnt, tutti materiali che prima richiedevano tecniche molteplici. Da un anno e mezzo o due questo sistema sta stravolgendo il mercato, con macchine di produzione asiatica e teste di stampa Epson”. È superfluo dire che Gian ne importa e vende una, la Dtf Line I - 3200. D’altronde, a diciott’anni la voglia di fare nuove esperienze è grande.