Mercato promozionale: dietro l’angolo c’è la luce

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Mercato promozionale: dietro l’angolo c’è la luce

Secondo un articolo pubblicato su Advertising Specialty Institute, l’estate 2020 ha registrato un rimbalzo del mercato ma la partita contro la pandemia e la ripresa passa per la certezza del vaccino

di Stefano Belviolandi

 

Luci puntate sul mercato promozionale alle prese con la situazione pandemica che, anche in Europa, non molla. Se a fronte dei numeri il settore, così come altri, ha subito un contraccolpo, emergono anche timidi segnali di ripresa. Già perché i cicli economici sono sotto gli occhi di tutti: dopo una caduta c’è sempre un rialzo. 

 

 

Un rimbalzo non prima del 2021

 

Secondo un articolo pubblicato su Advertising Specialty Institute, ci sarebbe stato un potenziale rimbalzo negli ultimi mesi estivi a fronte dei contraccolpi dei primi mesi dell’anno e di quest’ultimo trimestre che ha e sta disegnando un quadro del mercato a tinte opache. Il consenso generale tra i leader delle realtà promozionali europee è: “il mercato in esame non si stabilizzerà completamente e non tornerà a crescere fino a quando il Covid-19 non potrà essere controllato, cosa improbabile che accada finché un vaccino non sarà disponibile per la popolazione”.

 

La domanda è quando tutto questo accadrà. «Dal punto di vista attuale, probabilmente non accadrà prima della metà del 2021», ha affermato Ralf Oster, CEO of PFConcept International. «Nel complesso non mi aspetto una ripresa completa dell'attività prima di due anni». Secondo un report di Sourcing City la liquidità disponibile nei paesi dell’Unione europea è elevata e si presume che, una volta sotto controllo la pandemia, i singoli stati possano investire e tornare in tempi brevi al profitto. «Ci aspettiamo che la seconda metà del 2021 sia migliore di quanto la maggior parte delle persone si immagini ora», ha detto Alexandre Gil, direttore finanziario di Stricker. «Un gran numero di eventi per il 2020 è stato solo rinviato. Inoltre, dopo un così lungo periodo di costrizione e reclusione e supponendo che i vaccini saranno già pienamente operativi, le persone saranno ansiose di uscire e partecipare a manifestazioni ed eventi».

 

 

Il mercato non è imploso

 

Ma ora si deve fare i conti con i blocchi e le restrizioni che minacciano la modesta ripresa degli affari che le aziende di prodotti promozionali hanno progettato negli ultimi mesi. «Sarà un mese difficile poiché la situazione sta cambiando rapidamente e non sono possibili previsioni reali», ha affermato Tobias Roesch, responsabile acquisti Elasto Form KG. Alcuni dirigenti europei specializzati in ambito pubblicitario si aspettano che le rinnovate restrizioni e blocchi abbiano un effetto negativo sulle vendite ma è troppo presto per dire di quanto saranno. «Partiamo dal presupposto che questo avrà un impatto sul business, ma al momento non lo vediamo ancora dai dati», ha affermato Oster. «Nonostante le cifre attuali della pandemia siano peggiori rispetto a primavera, il mercato non è imploso tanto quanto in quel periodo», ha dichiarato Gil. «Abbiamo la sensazione che l’economia si adatti, sia operativamente sia mentalmente, a questa nuova realtà in cui stiamo vivendo». Se nel 2020, secondo quanto riporta l’articolo, il modello nord-americano ha visto un crollo del 44,4% anno su anno nel secondo trimestre delle vendite da parte dei distributori promozionali, nel terzo trimestre le vendite sono aumentate riducendo il calo al 25%. Simile situazione in Europa. «Il mercato promozionale in Europa ha registrato una ripresa parziale e progressiva, dopo i mesi da marzo a maggio che hanno avuto un impatto negativo», ha affermato Gil. «Tuttavia, le vendite di prodotti promozionali, escluse quelle di prodotti correlati a Covid-19, è stata lenta e il divario rispetto alle performance dello scorso anno ha continuato a essere significativo».

 

 

Gli acquisti online

 

Secondo Sourcing City, per il 2020, le richieste prodotti sono diminuite del 58% rispetto al 2019, mentre si sono rafforzati gli acquisti di dispositivi di protezione individuale. Le ricerche online di prodotti principali sono state interrotte di circa l'80% su base annua in aprile e maggio. Ciò è migliorato fino a scendere del 62% a giugno, è scivolato fino a circa il 67% in luglio e agosto, per poi aumentare fino al 56% circa a settembre, l'ultimo mese per il quale erano disponibili i dati.